YU-GI-OH(Story), primi 3 capitoli

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Marty Roronoa
view post Posted on 28/8/2008, 16:54




Cap 1

Era un giorno come un altro a Domino. Gli uccellini cinguettavano, il sole era forte sulla città, le cicale allegre…

In una casa, che fungeva anche da negozio arrivò una telefonata e gli abitanti della casa ancora assonnati si svegliarono di scatto.. un uomo abbastanza avanti con gli anni andò a rispondere…



“Pronto? Questa è casa Muto….”

Dall’altra parte del telefono parlò una donna “Ciao padre.. sono io Misawa…”

“ciao! Sono contenta di sentirti!!” disse il vecchio.

“senti avrei un favore da chiederti!” disse la ragazza

“dimmi tutto!” rispose.

“dovresti ospitare per qualche mese mio figlio… anche perché qui se lo vedono ancora in giro che fa stupidaggini… non so cosa succede.. e così abbiamo pensato di mandarlo da te… c’è qualche problema?” disse con voce molto inquieta la ragazza.

“per me va bene… ma che tipo di stupidaggini combina??”disse con voce preoccupata.

“meglio se non te lo dico.. ti spaventeresti e t verrebbe un infarto..” (e poi muori! Nd Baz 2.0)(ma che centri tu?? Torna a colorado!!! Nd gatta)

ripreso dalla frase disse: ok.. per che ora arriva?”disse.

“per la sera arriverà… parte a mezzogiorno…” disse.

“ok lo aspetterò” disse e poi riattaccò… e rivolgendosi al ragazzino che si era fermato nell’ascoltare la discussione…

“senti stasera verrà a trovarci tuo cugino” disse.


CAPITOLO 2




Dopo che ebbe finito la chiamata la ragazza mise giù il telefono e andò in cucina a preparare qualcosa per suo figlio. Visto che era ancora a letto e non aveva intenzione di alzarsi per partire. Lei andò nella sua camera…

La trovò come sempre. Buia. Allora per farsi strada accese la luce e vide che suo figlio, come al solito, stava dormendo con la testa nascosta sotto il cuscino. Allora gli andò vicino e lo mosse piano…

Sentì dei mugugni. E allora lo chiamò…

“senti vuoi alzarti o no??”

Non ebbe risposta.

“Atem Yami Misawa!!! Vuoi svegliarti si o no!?!” disse con voce alta quasi urlando.

Il ragazzo aprì gli occhi e vide che era lì vicino a lui..

“mamma che c’è adesso??” disse sbadigliando.

“c’è che devi alzarti e andare da tuo nonno!!” mentre stava mettendo a posto la stanza.

E replicò “la devi smettere di uscire la sera e ritornare verso mattina! Ti fa male questa vita da vampiro!”.

“a me piace così” rispose.

“ma devi smetterla. E poi non dovresti frequentare quella compagnia, ti hanno trasformato in un cattivo esempio per tutti quelli che sono nel quartiere. Io non so perché hai deciso di frequentarla… una volta eri così un bravo ragazzo…”

Ci fù un piccolo momento di silenzio.

”senti mamma smettila di preoccuparti. Io sto bene con loro e basta! Finito qui!” disse alzando un po’ la voce.

“ok va bene.” Disse. Poi aggiunse “senti prepara la valigia che vai dal nonno. Prendi il primo volo per il Giappone”.

“perché mamma!?! Sto bene io qui!” replicò.

“perché se ti fai vedere ancora una volta con quella compagnia che hai trovato e trovano ancora i vostri loschi traffici vai a finire in prigione!!” replicò lei con voce preoccupata e allo stesso tempo triste.

La madre e il figlio si guardavano l’uno con l’altro.

“va bene parto” disse rassegnato.

“bene” affermò senza dire altro se non che “la tua borsa e pronta! Mi raccomando fai il bravo almeno dal nonno e non cercare guai.. per favore Tesoro! Non far star male la mamma!”



Atem dopo queste parole uscì dal letto e si vestì con i suoi soliti abiti: una maglietta nera, pantaloni aderenti e sempre con i cappelli raccolti a modo di coda..

Poi uscì e andò all’aeroporto e prese il volo…



Arrivò in Giappone alla sera. L’aereo era in ritardo ma non gli importava tanto non è che aveva un comitato d’accoglienza che era venuto a prenderlo… sapeva già dove andare.. tanto era venuto tante volte nel weekend da suo nonno pensava… ma non c’era più andato da tempo, da molto tempo.. da quando frequentava quella compagnia che aveva trovato…



Senza pensarci ancora si mise in cammino verso la casa… e gli fu facile trovarla, era abbastanza vicina all’aeroporto. Appena la vide andò verso la porta e bussò… gli aprì suo nonno..



“oh ciao! Finalmente sei arrivato! Ti stavo aspettando da qualche ora! Dai entra!” disse e poi face entrare il ragazzo.



Atem si girò attorno vedendo che molte cose erano cambiate dalla sua ultima volta che aveva passato un weekend qui. Quasi gli scese una lacrima pensando a quegli anni..



“senti vai ad appoggiare le tue cose… la tua camera si trova sopra al primo piano davanti a quella di tuo cugino Yugi!”



“ok grazie” disse per poi andare di sopra

CAPITOLO 3



Il ragazzo andò di sopra, trovò la camera che gli era stata destinata e mentre entrava sentiva una musica dolce che veniva dalla stanza di fronte.

Gli piaceva ma non aveva voglia di andare a salutare il cugino.. adesso aveva da fare.. così mise sopra il letto la sua valigia e si sistemò..

Intanto di sotto il nonno stava preparando la cena per tutti e allo stesso tempo sentiva la tv.

Yugi dopo aver spento la musica per la gioia di suo nonno dopo che aveva urlato per far spegnere lo stereo a suo figlio…

Yugi dopo aver spento scese in salotto e poi in cucina ad aiutare suo nonno…



Il vecchio prese la parola: “sai che è arrivato tuo cugino Yugi?”.

“ma dai e da quanto?? Non ho sentito!” disse

“per forza! Avevi lo stereo altissimo! Piuttosto dovresti salutarlo! È nella stanza di fronte alla tua!” ribattè il vecchio.

“si vabè ci andrò più tardi! Ora non ne ho voglia!” disse Yugi.

“gioventù bruciata! Quando io ero giovane ero pieno di energia e ogni giorno facevo quello che volevo e potevo per fare moto! E invece adesso guardati! Sei proprio un pigro!” disse facendo si di far muovere il figlio.

“e va bene! Vado a salutare il cugino!” disse rassegnato.
“bene^___^” disse facendo un sorriso lungo come il mondo.



Il ragazzo si incamminò di sopra per andare a salutare il cugino. Entrò nella stanza bussando e facendo spaventare Atem.



“toc toc è permesso?” disse Yugi

“chi è? ah sei tu! Mi hai spaventato sai!” disse mentre si girava lasciando il guanto sulla tavola che si stava mettendo.

Il ragazzo si girò e Yugi vide che era vestito con abiti molto neri e attilati. Una maglietta con un teschio, la maglietta era coperta da una giacchetta nera con molte tasche dentro che parevano piene di qualcosa che Yugi non riusciva a identificare. Poi dei pantaloni sempre neri molto attilati.

“Ma che vestiti particolari! Come mai ti conci così?” disse

“ma per caso hai letto recentemente la favola di Cappuccetto Rosso?” ribadì Atem.

“no perché??” disse Yugi.

“mah mi pareva… comunque vorrei sapere che ci sei venuto a fare qui. Ho fretta!” disse con tono scocciato.

“io volevo solo salutarti visto che è da tempo che non ti vedo.. diciamo che saranno circa 10 anni! Ma per ora tolgo il disturbo visto che sei molto indaffarato! Ciao! Ti vengo a chiamare quando è pronto!” disse Yugi.

“fa come ti pare” rispose freddo.



Quando uscì dalla stanza riprese a prepararsi per andare dove aveva in mente di andare. Sapeva della sua fama. E immaginava che fosse arrivata anche qui. Prese il guanto che aveva appoggiato sul tavolo e se lo mise.. cercò nella valigia e trovò quello che cercava. Era incartato con una carta isolante per riuscire a passare al metaldetector all’aeroporto. Lo aprì e mise l’oggetto nelle sue tasche dentro la giacca e scese.. ma non per mangiare insieme a suo nonno e suo cugino…



Sulle scale…

“Atem scendi che è pronto” urlò dalla cucina il nonno.
“io esco ora!” rispose pacato.

“ma dove vai a quest’ora?? Non è bello uscire adesso!” rispose.

“io esco quando mi pare e piace” dopo aver detto questo uscì senza aggiungere altro sbattendo la porta.

“e dire che una volta era un bambino carino… la sua giovinezza è sparita in questi 10 anni, gli ultimi anni che non è più venuto a trovarmi con sua madre…” disse senza nemmeno accorgersi che lo stava ascoltando Yugi.

“si lo so.. è stato freddo prima nel rispondermi..” aggiunse Yugi

“chissà cosa lo ha cambiato…”disse con occhi abbassati.. e aggiunse “senti mangiamo e basta!”.



Fuori in strada Atem si diresse verso un bar che conosceva e che veniva anche quando era piccolo è passava le estati qui a Domino. Veniva anche sua madre qui a passare le ferie a casa del nonno.. e il bar che aveva trovato, lo aveva trovato per caso insieme a Yugi….
 
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